Necropoli Paleocristiana
Il Museo di Sant'Eustorgio conserva i resti della necropoli individuata negli scavi del 1959-61, che ha restituito anche molte iscrizioni funerarie.
Il nucleo più antico, inquadrabile tra III e IV secolo e pertinente l'originario sepolcreto a cielo aperto, è costituito dall'edicola funeraria C, dalle sepolture alla cappuccina 1 e 2 (con un corredo di orecchini aurei) e forse dalla tombe a cassa di laterizi 5 e in nuda terra 15.
Già in relazione con l'aula di culto cristiana sono le sepolture in cassa di lastre di serizzo (10, 11, 13, 14, 20) e in cassa in muratura (6-9, 12 e 21); la tomba 20 conteneva due monete dell'imperatore Costanzo II, la 10 di Costanzo II e Giuliano ed era probabilmente segnalata dall'epigrafe con raffigurazione di uomo orante. Alla tomba 6 va collegato l'epitaffio di Heliodorus, originario della Macedonia; alla 8 quello della quasi centenaria Varicia Asteria.
Tra le tombe più tarde individuate rientra la 3, orientata diversamente, che si sovrappone ad altre più antiche ed è l'unica a pianta trapezoidale.
LA RACCOLTA EPIGRAFICA
La campagna archeologica del 1959-60 ha restituito anche un consistente gruppo di epigrafi funerarie che, unite ai tituli recuperati in precedenza dalle strutture della basilica, forniscono interessanti indicazioni sulla frequentazione funeraria del sito.
I testi delle iscrizioni, oltre a fornire indicazioni onomastiche e biometriche, testimoniano il clima composito del1a società milanese nell'età tardoantica segnalando la presenza di orientali e di militari. stato rilevato come uno dei tratti distintivi del corpus epigrafico di Sant'Eustorgio sia la frequenza di graffiti figurati, in genere poco attestati a Milano.
Indice epigrafi:
Un orante
Un giovane schiavo
L'esorcista vittorino
Un novantenne dal nome curioso
Le due facce della morte
Un lapicida distratto
Un soldato della guardia imperiale
Un orientale
Una dama ottuagenaria
Quel che resta di Valinsio
Un soldato (?)